Pranoterapia


Sebbene con il termine guaritori s’identifichino spesso genericamente tutti coloro che intervengono sulle malattie con sistemi diversi dalla medicina ufficiale, i guaritori propriamente detti, sono coloro che agiscono con l’imposizione delle mani. Sono individui particolari, che emanano forza risanatrice, chiamata bioradiante o prana (dal Sanscrito energia che pervade tutto il cosmo, identificata anche per i cristiani come Spirito Santo). Il prana o energia cosmica non è da confondere con la forza biomagnetica (comunemente detto magnetismo), comunque usata per trattare delle malattie, essendo la prima più nobile. Già negli scritti del grande alchimista del Seicento, Paracelso, troviamo questa distinzione. Molti degli studiosi che proseguirono queste ricerche, abbandonarono le teorie sul prana e si dedicarono soltanto al magnetismo umano, tanto che per anni, studiosi illustri, hanno confuso e confondono ancora oggi i due tipi di energia, come magnetismo, oppure come Mesmerismo, dal nome di Mesmer (medico viennese 1734-1815). Infatti, mentre una terapia con il biomagnetismo è piuttosto mentale e può essere frutto di una tecnica, la possibilità di emettere enegia pranica è una particolarità che si manifesta in individui talentuosi, particolarmente dotati di sensitività, intuizione, sensibilità verso l’amore per la vita e il prossimo e che ha già fatto un profondo cammino spirituale. Il prana è come se fosse, detto semplicemente, una specie di elettricità ma diversa, molto più sottile.

La pranoterapia è un’arte vecchia come il mondo e la capacità di trasmissione della stessa varia da individuo a individuo, in base al livello di evoluzione spirituale raggiunto. Su quest’ultimo concetto torneremo più avanti perché è un punto di comprensione abbastanza cruciale, a scapito del quale si è fatta sempre molta confusione tra la gente, abituata sempre a stereotipare a mentalizzare e a farsi influenzare da figure di potere scientifiche. Neanche andando troppo indietro con i millenni, nell’antico Egitto erano applicate tecniche bioradianti; su di un papiro riscoperto a Tebe si legge per esempio questa frase: “Posa la tua mano sul dolore e digli di andarsene”; mentre il Libro dei Morti dice: “Poso la mia mano su di te Osiride, per il tuo bene, per farti vivere”. Altri scritti sui metodi praticati dai sacerdoti si possono trovare in Grecia, dove la dottrina pitagorica parla del prana come un principio universale che unisce armonicamente tutti i corpi della natura, oppure come di un sottile fluido che permea e anima tutti i corpi, consentendo loro di agire e reagire gli uni sugli altri. Anche nei templi romani di Esculapio, era esercitata la cura con l’imposizione delle mani. Tra gli indiani, questo tipo di medicina, è assai diffusa, e la chiamano appunto Prana. Lo stesso sistema fu usato da moltissimi santi per operare guarigioni miracolose. Anche Gesù Cristo guariva imponendo le mani, ed era un guaritore potentissimo.

Purtroppo nei secoli a venire, dal medioevo e fino all’avvento della nostra attuale scienza ufficiale, fu confusa con altre sorte di occultismo. Ricordiamo, che le doti taumaturgiche scoperte in una persona non sono solo merito della sua fede attribuendole solamente a un dono divino, ma soprattutto sono frutto di una comprensione della concezione della vita come un armonico rapporto tra uomo e Dio.